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LA NARRAZIONE

Quando un corsista viene al corso ha questi problemi:
1) conoscere il soggetto
2) creare una connessione col soggetto
3) non avere la minima idea di che cavolo di foto fare senza farsi sgamare dalla modella 😥😰🤭 con conseguente ansia da prestazione, imbarazzo, sudore, in più ci sono io (insegnante) che sto lì a guardarlo e la modella che lo osserva e aspetta le sue direttive (che puntualmente non arrivano) mettendo in imbarazzo anche chi posa e creare così la CLASSICA PARALISI FOTOGRAFICA🤟🏻😂❤️.
(E non ho parlato di luci, impostazioni tecniche da sistemare. 😉🤭)

La NARRAZIONE risolve tutti questi problemi e vi permette di :
– conoscere la persona
– creare un clima disteso e partecipativo
– nessuna ansia da prestazione perché lavorate INSIEME
– ognuno si sente coinvolto in prima persona per un progetto comune
– ci si diverte
– e si vivono in prima persona le foto perché creando una storia, entrambi la VISUALIZZATE nella MENTE ! 😉

Bernardo e Serena visto l’arredamento della Scuola di Boudoir hanno scelto questa storia:
Chanel (nome della protagonista) entra in un bordello a Parigi, vuole cambiare vita e quella stessa sera ha il suo primo cliente.

🎬 scena prima da fotografare:
Chanel e’ da sola nella sua stanza e si prepara ma dentro di se’ ha un tumulto di emozioni e un vero e proprio conflitto. Questo per ottenere delle fotografie intime, sentite.
Lei allo specchio.

Il cliente sta per arrivare… scena successiva.

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ISPIRAZIONI dove trovarle

Una delle domande piu’ ricorrente ai miei corsi è dove trovare ispirazione per realizzare sevizi fotografici Boudoir e come rendere gli scatti personali.
Con il metodo della destrutturazione si può capire meglio come agire.
Libri, ma anche cover musicali, videoclip, film, romanzi, sono un esempio per nutrire la propria cultura visiva e sviluppare una personale creatività.
Ne ho parlato in modo approfondito in un video appena pubblicato sul canale youtube di Scuola di Boudoir.

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Photo editing : come scegliere le foto in modo veloce

Per economizzare il proprio tempo e concentrarci sulle fotografie che reputiamo migliori è necessario imparare a selezionare il flusso di lavoro in modo veloce, senza ostinarci a tenere troppe foto simili.
Come fare? Io uso la pancia, che negli anni ho visto non sbaglia, ma questo è il mio modo e lascio andare le foto che mi convincono meno.
Da oggi trovate sul canale youtube contenuti free e altri più approfonditi a pagamento, iscrivendovi al canale rimarrete aggiornati.

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COME NASCE UN’IDEA

Perchè è importante allenare il cervello e nutrire la propria cultura?
Perchè spesso senza volerlo troviamo delle idee alle nostre fotografie che non pensavamo di avere. Il nostro cervello assorbe informazioni anche se siamo stanchi e guardiamo un film, un video musicale, leggiamo un libro, andiamo ad una mostra.
Ho trovato un esempio interessante per parlare in questo articolo di come può nascere un’idea. Premetto che mi piace sperimentare sia col tempo, sia in post produzione, mi piace ispirarmi alle fotografie boudoir francesi, alla scultura greca, e trovo interessante anche l’uso del mosso, giocando col tempo di esposizione per creare immagini oniriche.
Un mese fa io e LaFra_miele dovevamo scattare ma non avevo ancora delle idee precise sul cosa fare, spesso lascio che un seme che ho in testa si sviluppi durante le riprese, e così è stato, in un’ora ho creato 3 album differenti senza variare il trucco, e togliendo semplicemente la lingerie.
Sono partita col fare fotografie Boudoir, il mio soggetto era seduto sulla poltrona in lingerie (1° idea), ma ero stufa di fare queste foto, cosi ho voluto provare a rimanere nel boudoir giocando col tempo di esposizione (2° idea), dopodichè abbiamo provato a ispirarci a Canova e la scultura Greca, per cui ho fatto spogliare LaFra_miele, è salita su una sorta di piedistallo che ricordava una statua e nuda le ho avvolto un lenzuolo. Il suo corpo lungo affusolato elegante ricordava un cigno e da qui la 3° idea, non ancora soddisfatta ho voluto giocare di nuovo col tempo di esposizione ritraendo il mio soggetto come una statua mossa.
L’idea definitiva è stata davanti al computer: inizialmente pensavo di lasciare le fotografie a colori, ma incuriosita ho voluto convertire in bianco e nero e più guardavo il monitor più mi affascinava il fatto che il contorno del corpo si perdesse nel bianco dello sfondo. Istintivamente ho accentuato il contrasto, mi sono alzata dalla sedia per bere dell’acqua e quando sono tornata ho VISTO la mia idea. E’ uno dei lavori più strani che abbia mai fatto e che amo molto, una persona che mi conosce bene ha detto “è particolare come te ” e aveva proprio ragione, la fotografia rappresenta totalmente me, fuori dagli schemi, con influenze di storia dell’arte, sconfina fuori , ed è in bianco e nero. Rappresenta la Donna e la Libertà di essere che muta continuamente. EVAnescenza, anche il titolo lo sento perfetto, Eva ovvero la Donna che muta.

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Tutorial : 10kg in più o in meno a seconda di come scatti

Nei corsi che tengo di fotografia Boudoir o sui libri pubblicati, mostro come un soggetto può apparire snello o grosso a seconda di vari fattori, come la lente usata, la distanza e altezza che si tiene dal nostro soggetto, le pose.
L’errore più frequente è quello di pensare che un corpo non cambi, in realtà può variare veramente tanto a seconda di chi fotografa, tutto sta nell’osservare i punti forti e i punti da nascondere affinchè il soggetto venga valorizzato al meglio.
In questo momento in cui non è possibile tenere corsi a causa del coronavirus, ho ritenuto utile fare una rubrica in cui utilizzo me stessa come esempio per dimostrare le varie differenze. I suggerimenti che seguono sono validi sia per i fotografi, sia per le donne che vogliono farsi degli autoritratti sensuali, in quanto i principi di massima sono i medesimi.
Ci tengo a fare una premessa doverosa: da dieci anni amo realizzare autoritratti ma solitamente hanno un fine più emozionale e meno sensuale, l’approccio è diverso per me, nel senso che punto sul messaggio o stato d’animo anche se uso il corpo e non viceversa, inoltre bisogna tenere conto che le fotografie che seguiranno sono difficili da fare perchè si devono considerare tante cose contemporaneamente e la mobilità è più limitata. Quindi ci saranno degli errori che con un soggetto magari non farei. Ad ogni modo penso che possa servire.
Gli scatti sono di proposito senza alcuna post produzione, mi piace rimarcare l’importanza dell’autenticità e dimostrare che anche una donna di quasi 50anni (io) possa essere sensuale o sexy con inestetismi e senza possedere un fisico da topmodel.
Spero che gradirete la lettura.
Micaela

CON LA FOTOCAMERA

Per realizzare questi scatti serve solo una fotocamera, senza cavalletto e telecomando perchè in questo articolo parlerò degli autoritratti allo specchio.
La luce è naturale, proveniente dalla finestra (laterale), smorzata dalla tenda.
La prima cosa che bisogna fare è un’analisi del corpo: quali sono le parti da nascondere o mimetizzare e quali le parti migliori ? Nel mio caso la pancia è sicuramente la parte che non amo mostrare, dovrei fare gli addominali ma sono pigra. Le parti migliori sono sicuramente le gambe che grazie al cielo non hanno smagliature o cellulite e il seno che, se sostenuto da un reggiseno di taglia giusta, può essere un bel decoltè.
Per la pancia il suggerimento è quello di usare kimono, pelliccia, camicia, accappatoio ecc. lasciati aperti ma che riducono a livello visivo il contorno della vita, ovvero i fianchi. Dato che vi voglio molto bene 😉 potevo scegliere qualcosa di più coprente o facile tipo una coperta, ma ci tenevo a farvi vedere come la corporatura cambia a seconda della posa utilizzata, delle braccia/mani usate per nascondere i fianchi o della scelta della lingerie per spezzare la zona centrale.
Se cliccate sulla scheda potete leggere meglio le mie annotazioni.

Due tipi di culotte a vita alta contenitivo: quella a sinistra è più alta ma su di me fa un blocco che non mi piace, per cui ho scelto una più bassa, a destra.
Vedete come cambia il corpo se non si sta dritte, ma si crea una curva? Non ho tirato in dentro la pancia. La mano l’ho usata per coprire il fianco.
I fianchi vengono nascosti.
Le linee rosse significano errore
Questa serie non mi soddisfa, infatti le ho scartate tutte.
Create sempre una curva col corpo, risulta più snello, sensuale, dinamico.
Questi sono i provini senza post che preferisco e che ho usato per convertirle in foto in bianco e nero.

Se nella galleria precedente ho trattato la pancia, in quella successiva dò la priorità alle gambe (foto scattate qualche mese fa).

Nelle fotografie sotto invece ho valorizzato il seno, nascosto la pancia con la giacca nera che si confonde con lo sfondo nero.

CON IL CELLULARE

Col cellulare sicuramente tutto è diverso, perchè non hai il peso della fotocamera, riesci a muoverti più liberamente e il grandangolo permette una più ampia inquadratura. Attenzione però all’effetto di distorsione, che se tenuto troppo vicino al viso deforma la vostra immagine.
Le foto sotto mi piacciono, ma per fare gli autoritratti di solito uso la fotocamera, anche se tra cavalletto e telecomando diventa un’impresa non indifferente.

Sotto una dimostrazione di come certe pose possono essere usate per noi stesse o per i soggetti ritratti.

Se volete approfondire l’argomento vi ricordo i due libri che ho scritto, nel secondo “Le pose Boudoir” rappresentate sono 350! https://scuoladiboudoir.com/libri/

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