Come essere attraenti e sexy? I consigli di Valentina Nappi
Essere sexy non è una cosa che riguarda l’aspetto o il look, ma, spiega l’attrice hard, è tutta è una questione di autostima. In Pensati sexy la protagonista ad un certo punto dice: “La mia autostima è una stanza vuota”.
Parte tutto da quel punto, l’autostima. Nel momento in cui tu accetti chi sei, diventi più realista. Inizi a dire: “Ok, io ho questi limiti e li accetto, magari ci gioco, ma ho anche queste qualità e le voglio valorizzare”. Giocare con la propria mente e con il corpo è quello che poi ci rende sexy. L’idea che il corpo bello e sexy possa essere solo di un certo tipo è sbagliata. – Valentina Nappi
Essere sexy significa stare bene con se stesse
È importante per una donna sentirsi sexy?
«È una questione che ha a che fare con la femminilità. Demonizzare la sessualità femminile, giudicare la voglia di sentirsi sexy, significa limitare il rapporto che abbiamo con noi stesse. Il corpo è nostro, lo abitiamo, ha delle possibilità, è uno strumento di contatto con l’altro. E anche di piacere. Criticare il desiderio fa parte ormai di un pensiero vetusto: essere sexy in realtà significa avere la percezione sana della propria sessualità e del proprio desiderio di interagire con altri corpi, di provare piacere senza delegarlo a nessuno. È un nostro diritto sentirci soggetti sessuali, non oggetti. Lo dice anche Valentina a un certo punto del film».
Essere sexy significa stare bene con se stesse
È importante per una donna sentirsi sexy?
«È una questione che ha a che fare con la femminilità. Demonizzare la sessualità femminile, giudicare la voglia di sentirsi sexy, significa limitare il rapporto che abbiamo con noi stesse. Il corpo è nostro, lo abitiamo, ha delle possibilità, è uno strumento di contatto con l’altro. E anche di piacere. Criticare il desiderio fa parte ormai di un pensiero vetusto: essere sexy in realtà significa avere la percezione sana della propria sessualità e del proprio desiderio di interagire con altri corpi, di provare piacere senza delegarlo a nessuno. È un nostro diritto sentirci soggetti sessuali, non oggetti. Lo dice anche Valentina a un certo punto del film». Michela Andreozzi regista di Pensati sexy.
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