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Pepper & Love lingerie

Campagna pubblicitaria realizzata da Micaela Zuliani per Scuola di Boudoir. 
La splendida lingerie e' fornita da Pepper & Love @pepperandloveit modella Boudoir della scuola e' Francesca Angelo @f.angelo1974
Si e' scelto una post produzione molto carica, qui si possono vedere le 3 le versioni di stile post. 
www.pepperandlove.it
video di backstage

www.pepperandlove.it

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Come capire la propria taglia di reggiseno

Lo sapevate che solo il 10% delle donne indossa la giusta taglia di reggiseno? Una ricerca di mercato* evidenzia che in Italia il 90% delle donne non sa scegliere il reggiseno adatto.
[*Ricerca Triumph citata nell’ articolo “La formula del Reggiseno è un’equazione in 3 D” di S. Marchetti-su “La Repubblica” dell’ 8/9/2011]

Il Bra Fitting ossia “adattamento del reggiseno”, dalle parole inglesi Bra (reggiseno) e Fitting (da to fit, adattare) è un innovativo sistema professionale per trovare la forma, la misura e la vestibilità perfette del reggiseno, che valorizzino al meglio le caratteristiche e l’unicità di ogni seno e di ogni silhouette.

Non è solo una questione estetica: la scelta del reggiseno “sbagliato” può provocare danni alla salute (irritazioni della pelle, infiammazione del seno, danni alla schiena e alle spalle). Indossare il reggiseno giusto consente di preservare il proprio benessere, ed assicurarsi confort in ogni occasione e in ogni momento della giornata.

Scuola di Boudoir ha realizzato questo video in cui la nostra Enrica mostra passo per passo come avviene la misurazione, per capire la propria taglia di reggiseno.

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Storia ed evoluzione della lingerie

A ogni epoca il suo underwear, a ogni civiltà la sua sottoveste. Scopriamo in un viaggio nel tempo cosa si celava nel cassetto della lingerie delle donne, dalle epoche più remote a oggi.

Le prime tracce di biancheria intima risalgono all’antico Egitto, quando le donne aristocratiche indossavano sottovesti sotto i propri indumenti. Più tardi a Roma, invece, mentre gli uomini preferivano non portare nulla sotto la tunica, le donne contenevano i seni dentro un mammillare, ovvero una fascia di pelle, antenato illustre del moderno reggiseno. A quei tempi per l’attività sportiva oltre che il petto, c’era l’uso di fasciarsi le parti basse, il supparum e il subligaculum erano pezzi di lino passati tra le cosce e fasciati intorno alla vita, anche dalle donne.

Quelli del Medioevo potrebbero essere stati secoli bui anche per le mutande, eppure, resta curioso il caso di un altro capo di intimo: la giarrettiera. Nel 1374, infatti, Edoardo III d’Inghilterra fondò stranamente un nobilissimo ordine intitolato proprio al laccetto che stringeva le calze sulle cosce, tanto degli uomini che delle donne. Secondo fonti non accreditate, il più antico ed eccezionalmente esclusivo ordine cavalleresco del Regno Unito prenderebbe il nome da un episodio che vede protagonista lo stesso sovrano: al solo fine di aiutare a indossarla di nuovo, Edoardo raccolse la giarrettiera della contessa Giovanna di Kent,  scivolatale accidentalmente dalla gamba nel corso di un ballo. «Vituperato sia chi ne pensa male», gridò poi per mettere a tacere bisbigli e gridolini che si erano sollevati nella sala. Comunque sia andata, la giarrettiera sormonta il famoso stemma dell’ordine e queste parole costituiscono il motto inciso sul blasone.

Le mutande, invece, sono frutto della mente ingegnosa e pragmatica di Caterina de’ Medici che le indossava per proteggere l’intimità durante le passeggiate a cavallo. Presto diventano un accessorio di lusso con ricami, laccetti e pietre prima che la Chiesa ne proibisca l’utilizzo.

Quel bellissimo strumento di tortura che passa sotto il nome di bustino arriva invece nel guardaroba femminile intorno al 1600. Si tratta di un corsetto costruito con stecche di balena e chiuso da ganci che serviva per modellare il punto vita fino a farlo diventare il più piccolo e affusolato possibile. Nei secoli, si registreranno addirittura morti per soffocamento per l’utilizzo estremo di questo accessorio intimo.

Tornando ai mutandoni, questi ripresero ad essere indossati con l’avvento della crinolina. Anch’esso capo di intimo, si tratta di quella struttura circolare e rigida (appunto perché in origine fatte di crine) che nell’ottocento gonfiava le gonne a dismisura, accentuando così la sottigliezza della vita di chi le indossava. Mamma della crinolina era stato il guardinfante, così chiamato perché pensato nei due secoli precedenti per difendere dagli urti l’addome delle donne incinte. Figlia della crinolina, invece, la tournure che, come la crinolina, siamo abituati a vedere in dipinti d’epoca o in pellicole in costume: sottogonna rotondeggiante, capace di far gonfiare il fondoschiena delle signore al pari di un pallone.

Si deve al Novecento l’introduzione della lingerie femminile che ancora oggi s’indossa. Il reggiseno nasce da un esperimento di una signora newyorkese, Caresse Crosby, che crea una sorta di fazzoletto incrociato con nastri per sorreggere il petto. I corsetti, intanto, vengono visti come un retaggio del passato, mentre i mutandoni iniziano ad accorciarsi fino a diventare uno slip. 

1920

I ruggenti anni 20 vedono la nascita della moda “Garçonne” che prediligeva un seno piccolo e una silhouette mascolina, più snella e dai fianchi stretti. Il reggiseno detronizza definitivamente il corsetto, fino a diventare addirittura una fascia pensata per nascondere al massimo il seno.

1930

Il corsetto, ormai antiquato e decisamente soffocante, evolve pian piano in una guaina e i fratelli Warner introducono differenti taglie di coppa – dalla A alla E – e le spalline elastiche. La lingerie diventa più confortevole e discreta.

1940

Dopo 10 anni di ricerca, il nylon fa finalmente la sua comparsa. Rivoluzionando in particolar modo il reggiseno, che cambia radicalmente tutto l’universo della lingerie. Arrivato proprio al momento giusto – durante la seconda guerra mondiale – è efficace (unico, brillante, solido, si asciuga in fretta e si slabbra raramente) ed economico.

1950

La moda Pin-Up riporta in auge le forme del corpo femminile. I reggiseni a balconcino e i guêpières evidenziano le curve dando ancora più importanza all’aspetto sensuale della lingerie. Seno abbondante, vita stretta e fianchi larghi diventano i nuovi canoni di bellezza.

1960

Le autoreggenti tornano nell’ombra, con l’arrivo della minigonna è il momento dei collant. Gli anni ‘60 segnano l’arrivo dei colori e delle fantasie originali.

1970

Maggio 1968: la rivoluzione sessuale, il femminismo e la presa di coscienza del proprio corpo hanno un ruolo non indifferente nella costante evoluzione della lingerie. Parallelamente ai reggiseni bruciati, però, la moda hippie riporta alla ribalta il pizzo. Donne, un eterno paradosso!

1980

Il grande ritorno delle autoreggenti e dei reggicalze: agganciati a corsetti e guêpières diventano un potente simbolo di femminilità, erotismo e seduzione. Tra gli uomini, il reggicalze non è solo oggetto di fantasie erotiche, ma soprattutto di feticismo. La sensualità è mostrata senza tabù né limiti: i pezzi forti sono il tanga e le autoreggenti.

Fonte: https://www.vintachic.it

Sotto una seconda galleria

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Gaya Boutique

Questo mese i capi provati per voi sono gentilmente concessi da Gaya Boutique , in via Piero della Francesca 8 a Milano. 
Carla, titolare del negozio, sorprende per la gentilezza, professionalità e amore verso il suo lavoro. I capi sono estremamente eleganti perfetti per uno shooting di gran classe. 

L’essenza delle donne
Quando ti affidi alle mani di due donne come Carla e Micaela succede che vengano fuori delle foto di rara bellezza ed eleganza come queste.
Sta qui la forza delle donne. Sta nel tirare fuori il meglio, sta nel trasformare materia prima in opera di cui stupirsi. 
L’esperienza di Carla di @gayaboutiquemilano ha risaltato il mio corpo imperfetto e taglia 52. L’ha reso armonioso giocando con i colori e i tessuti. Mi ha permesso di sentirmi seducente dentro a questa lingerie di classe. Mi sono sentita BELLA, bella come ogni donna dovrebbe sentirsi.
L’occhio di Micaela Zuliani di Scuola di Boudoir e la sua creatività hanno reso l’esperienza di scattare insieme magica.
Una donna che coglie la tua difficoltà iniziale da dietro l’obiettivo, che ti dice le parole giuste e che crede in te è capace di fare magie con la fotocamera.
Amiche mie, sono le donne così che sono in grado di dare a ogni quadro la pennellata giusta per renderlo opera d’arte.
Le ringrazio col cuore. “
La Grace

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Christies Lingerie

Ideatrice del progetto Boudoir Disability è Micaela Zuliani (fotografa di Portrait de Femme, sempre attenta a rappresentare il mondo femminile reale, fuori dagli stereotipi)  che insieme a  Valentina Tomirotti e successivamente altre donne come Elisa, Anna, Francesca, Valentina, Elisabetta ci spronano a guardare oltre …..
Si è scelto di fotografare donne con disabilità in pose sensuali per abbattere la discriminazione utilizzando l’arma della seduzione e per l’occasione Christies Lingerie ha aderito come sponsor offrendo capi di lingerie .
La campagna di sensibilizzazione ha riscosso un notevole interesse andando sui più famosi quotidiani e giornali, come Il Fatto Quotidiano, Elle, Vanity Fair, Sette, in televisione Rai2 , vincendo un premio come campagna Web Marketing Festival 2016  e partecipando alla manifestazione sessualità e disabilità alla Triennale di Milano a settembre.

Valentina Tomirotti
Valentina Tomirotti
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